Gli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina ( SSRI ) possono influenzare negativamente la funzione piastrinica e causare un’anomala emostasi con un aumento del rischio di disturbi della coagulazione ed emorragia.
Diversi studi clinici hanno indicato un aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale di 3 volte nelle persone che assumevano gli SSRI rispetto ai controlli sani.
Uno studio retrospettivo ha valutato il rischio di sanguinamento con gli antidepressivi SSRI ed altri farmaci noti causare emorragia tra i pazienti ricoverati in ospedale per sanguinamento gastrointestinale.
Sono stati esclusi i soggetti con una storia di malattia epatica, ipertensione portale o disturbi primari ematologici o della coagulazione.
L’analisi ha riguardato l’impiego di farmaci antidepressivi SSRI, farmaci antinfiammatori non steroidei ( FANS ), Aspirina ( ASA ), Clopidogrel ( Plavix ), Warfarin ( Coumadin ) ed Enoxaparina ( Lovenox ).
I casi esaminati sono stati 917, di cui 417 soggetti ricoverati in ospedale per sanguinamento gastrointestinale, e 500 controlli.
Il 12% dei controlli ed il 17% dei pazienti aveva fatto uso di farmaci SSRI ( odds ratio, OR = 1.5; p = 0.04 ).
Il 13% dei controlli ed il 17% dei pazienti ha fatto impiego dei farmaci antinfiammatori e di inibitori COX-2 ( OR = 1.4; p = 0.06 ).
L’uso di Aspirina/Clopidogrel ha riguardato il 30% dei controlli ed il 41% dei pazienti ( OR = 1.6; p = 0.001 ), mentre hanno fatto uso di Warfarin/Enoxaparina il 16% dei controlli ed il 24% dei pazienti ( OR = 1.3; p = 0.12 ).
Il 23% dei controlli ed il 34% dei pazienti ha fatto uso di inibitori della pompa protonica ( PPI )/antagonisti del recettore H2 ( OR = 1.7; p = 0.003 ).
I pazienti ricoverati in ospedale per sanguinamento avevano una maggiore probabilità di aver assunto più di un medicamento associato al rischio di sanguinamento gastrointestinale.
Inoltre questa analisi preliminare ha confermato che l’impiego degli antidepressivi SSRI è correlato a sanguinamento gastrointestinale. ( Xagena2005 )
Jones MP et al, Gastroenterology 2005; 129: 129-1108
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