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Tumore esofageo: una valutazione della terapia sistemica di seconda linea


Sono stati rivisti gli studi clinici che hanno utilizzato la chemioterapia di seconda linea antineoplastica e/o terapie mirate in pazienti con cancro esofageo dopo la terapia di prima linea.

Sono stati identificati gli articoli pubblicati su questo argomento tra il 1996 e il 2011, e sono stati selezionati 25 studi pubblicati e 4 abstract presentati a congressi scientifici.

In totale 10 studi clinici hanno incluso solo pazienti con carcinoma a cellule squamose, 4 si sono focalizzati esclusivamente sull'adenocarcinoma, e i rimanenti 15 studi hanno incluso sia carcinoma a cellule squamose che adenocarcinoma.

La maggior parte degli studi ( 17 su 29 ) ha utilizzato Docetaxel ( Taxotere ) in combinazione con analoghi del Platino, 8 studi hanno utilizzato chemioterapia citotossica con un agente singolo e 6 hanno valutato terapie mirate.

Il numero di pazienti era relativamente piccolo, da 8 a 55. I tassi di risposta sono stati generalmente bassi ( tra 0 e 39% ), con la segnalazione di risposte obiettive, rispettivamente, del 50% e 63% in solo 2 piccoli studi.

Il tempo alla progressione variava da 1.4 a 6.2 mesi, e la sopravvivenza globale è stata deludente, da 4.0 a 11.4 mesi.

Circa il 40% dei pazienti che soffrono di malattia progressiva dopo la chemioterapia di prima linea sono in grado di sottoporsi a trattamento di seconda linea.
Sulla base dei dati pubblicati finora, non è emersa alcuna terapia standard di seconda linea. ( Xagena2011 )

Thallinger CMR et al, J Clin Oncol 2011; 29: 4709-4714


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